Vendita porta a porta

Una signora sta tranquillamente leggendo un libro sul divano quando suonano alla porta. Va ad aprire e si trova di fronte un tizio vestito di tutto punto, ben pettinato e dal sorriso smagliante che tiene in mano la spina di un aspirapolvere preparato con tubo e spazzola. Il tizio si limita a proferire un allegro “Buongiorno!” e senza dire altro estrae da un borsone un sacchetto con escrementi di cane e li getta sulla soglia della casa della signora, la quale vede disperata come il ripugnante materiale ruzzola ed entra in casa sua. Senza perdere il sorriso, il tizio dice: “Sono qui per un eccezionale esperimento, con il nostro fantastico aspirapolvere che vendiamo al modico prezzo di 500 Euro, in comode rate, e dieci sacchetti in omaggio. Ora io ripulirò tutta la sporcizia che ho generato e, tanta è la fiducia nel nostro prodotto, che prometto di mangiarmi tutti gli escrementi che l’aspirapolvere non riesce ad aspirare”. La signora lo guarda gelida e risponde: “Beh allora spero che abbia appetito perché mi hanno tolto la luce un’ora fa e dicono che fino a stasera non la ridanno!”

Inconvenienti

Un uomo sale in aereo con sei bambini. Li fa sedere tutti ai rispettivi posti e quando lui si accomoda in un posto che dà sul corridoio, la passeggera seduta vicino al finestrino lo guarda fisso, si china verso di lui e, abbassando la voce, gli chiede: ” Ma tutti questi bambini sono figli suoi?” E lui risponde: “No, guardi. Lavoro per una fabbrica di preservativi e questi sono tutti reclami dei consumatori!”

Dove eravamo rimasti?

Cari amici, si torna al Palamazzalovo!

Non certo come vorremmo, nella vicinanza e nel calore umano delle edizioni pre-COVID, ma si torna! La nostra intenzione è riprendere in qualche modo il discorso da dove l’avevamo lasciato, con la simpatia e la buona disposizione che le feste di fine anno portano nelle nostre case, senza dimenticare di rispettare tutte le norme che la malaugurata situazione sanitaria attuale ci impone. Sperando di ritrovare tutti i fedelissimi, l’appuntamento è stato duplicato in modo da mettere a disposizione più possibilità di trovare posto. Ricordiamo che le due serate saranno identiche, con gli stessi, grandissimi, ospiti. Vi preghiamo di consultare la locandina in fondo a questo post per le pre-vendite dei biglietti e istruzioni varie.

L’anfitrione delle serate del 26 dicembre e del 28 dicembre 2021 al Palamazzalovo è come sempre Oberon… Bottega delle Arti. Sì, è vero, qualcosa è cambiato nel nostro nome. Dopo la pluriennale esperienza come “Architettura di una Primavera”, ci siamo rinnovati per passare a una concezione più aperta alle Arti in genere che speriamo di poter portare sui palchi italiani quanto prima. Ecco allora che alla serata Oberon, Bottega delle Arti parteciperà nella fattispecie di Francesco Sartoretto, Lorenzo Zamboni, Marco Cadorin e Stefano Modenese. Rispondendo anticipatamente alla vostra apprensione, confermiamo che non mancheranno alcune delle gag di Marco & Francesco più amate dal pubblico di Santo Stefano. Vi aspettiamo e come antipasto postiamo una breve presentazione dei prestigiosi ospiti che renderanno mitiche le due serate!

Francofabrica

Il duo Francofabrica , in attività a partire dal 2002, unisce l’esperienza a di attore maturata da Franco Benincà nel mondo del teatro comico a quella di cantante e chitarrista maturata da Fabrizio De Poi nel campo della musica leggera. Le loro serate finiscono inevitabilmente con il pubblico “in scena” o comunque altamente partecipativo, proprio per la comicità energica e diretta, condita dai divertenti brani musicali che il duo propone . Tra le tappe salienti della “gavetta” del duo, si possono citare l’ammissione al cast fisso dei comici del laboratorio veneto di Zelig “Lab on the Road”, organizzato e condotto da artisti di Zelig e Colorado, oppure la frequenza, nel 2014 del Laboratorio di cabaret di Mogliano tenuto da Salvo Spotto “Cabarest” organizzato dall’agenzia Ridens di Faenza in collaborazione con gli autori della trasmissione “Colorado Cafè” di Italia Uno. Impossibile invece riassumere le innumerevoli serate che i due attori e cantanti hanno contribuito a rendere indimenticabili in teatri, spettacoli e celebrazioni varie. Da anni i Francofabrica sono una presenza fissa, e molto amata dal pubblico, nelle tradizionali serate di Santo Stefano al Palamazzalovo.

Rocco Barbaro
Quest’anno avremo il piacere di ospitare Rocco Barbaro, attore comico che, agli esordi, fu vincitore di primi premi nei principali concorsi di cabaret d’Italia e giunto al successo con l’approdo allo Zelig di Milano al fianco di David Riondino. Ha lavorato per Rai, Mediaset, La 7, Telemontecarlo e Radio 105 ed ha debuttato nei più prestigiosi teatri italiani come il Teatro Parioli di Roma ed il Ciak di Milano. ​ Per la televisione, conta su varie partecipazioni a popolari serie come Romanzo criminale e Ispettore Coliandro, per citarne alcune, oltre che allo spettacolo televisivo Zelig.
La sua particolare e personalissima filosofia, sintetizzata nel tormentone del “faccio quello che voglio“, trova sviluppo nei libri “Menefotto” , pubblicato nel 1998, e “L’importanza di essere Barbaro“, del 2017.

Simone Al Ani

Gli spettacoli di magia ispirano sempre incredulità e stupore, ma nel caso di Simone Al Ani si aggiunge la poesia del movimento che ricorre alle forme sinuose delle sfere e del cerchio, simbolo della perfezione. La placida atmosfera del suo spettacolo guida lo spettatore lungo un affascinante universo parallelo in cui viene sfidata la gravità, con uno sviluppo aggraziato e una gestualità ipnotica che nulla ha a che vedere con i rulli di tamburi e lo stordimento, ma che introduce piuttosto a una dimensione più affine alla danza e al sogno. A suo tempo, la magia di questo artista è stata apprezzata dal grande pubblico grazie alla sua partecipazione e vittoria dell’edizione 2015 di Italia’s Got Talent. Tra gli innumerevoli esempi, vale la pena di citare la partecipazione al TEDx di Trento, con l’allievo Niccolò Nardelli, nello spettacolo “Paradiso di Luci“. Il pubblico del Palamazzalovo avrà dunque l’opportunità di compiere un’escursione in cui la consistenza della materia si rende impalpabile e resta avvolta nel mistero.

Righèa Big Band

Negli anni ‘20 del ventesimo secolo, negli Stati Uniti d’America, nelle grandi sale da ballo le orchestre proponevano un repertorio traboccante di swing che entusiasmava il pubblico alla ricerca del divertimento più sfrenato. Proprio a quelle orchestre si ispira la Righèa Big Band, al punto da rispettarne la classica composizione con sezioni di trombe, tromboni, sassofoni, ritmica e voci. Se “Big Band” è facile da comprendere, cosa vuol dire invece “Righèa”? Nella risposta troviamo appunto la coniugazione tra la grande tradizione jazz americana e la zona del vittoriese e coneglianese. La Righèa è infatti un gioco che si svolge in queste zone il lunedì dell’Angelo, ricorrenza che nel 1994 vide il debutto di questa orchestra proprio di fronte a una pista su cui i giocatori giocano una specie di biliardo con le uova sode. Il repertorio dell’orchestra spazia dallo swing al blues, rhythm and blues, jazz, latin, funk e pop, con i grandi classici di Duke Ellington, Cole Porter, Dizzy Gillespie, Herbie Hancock. Sotto la direzione del maestro Denis Feletto, pianista e compositore, l’orchestra segue fedelmente i canoni del jazz ma, allo stesso tempo, funziona da laboratorio di sperimentazione di stili differenti che comprende la collaborazione con musicisti riconosciuti.

Fonti:

http://francofabrica.it

https://roccobarbaro.it/it/

http://www.simonealani.it/about/

http://www.righeabigband.it/chi-siamo.html

Risate storiche!

Marco & Francesco, con la partecipazione di Lorenzo, presentano RISATE STORICHE al Parco Manin di Montebelluna (TV) il 7 e 8 Agosto 2021 alle ore 21:00. Con la partecipazione di Francofabrica e Davide Stefanato. L’incasso delle serate sarà devoluto alla ricerca contro la fibrosi cistica.
Consigliamo di acquistare i biglietti nella prevendita alla dischetteria Compact Disc di Montebelluna a partire da sabato 31 Luglio… O di prenotarli al numero 3386673958
I biglietti saranno rimborsati in caso di sospensione per maltempo.


ATTENZIONE!
Vista l’introduzione delle misure di prevenzione dei contagi COVID-19, la cui entrata in vigore è prevista per il 5 Agosto 2021, si prospetta la necessità di presentare GREEN PASS o certificazione di TAMPONE NEGATIVO. Si raccomanda di restare sempre informati sulle ultime disposizioni di legge e di prenotare per tempo, considerato che i posti disponibili dovranno essere gestiti secondo i suddetti provvedimenti.

Piccola antologia di Oberon

Trent’anni di Oberon, Architettura di una Primavera

Nel video curato da Stefano Modenese si ripercorrono a ritroso e in ordine sparso momenti che possiamo sicuramente definire storici di Oberon, Architettura di una Primavera con foto, locandine e spezzoni degli spettacoli.

I ricordi sono tanti, i capelli erano più folti, le linee erano più snelle in taluni casi, gli aneddoti da dietro le quinte sarebbero infiniti… possiamo solo dire grazie, grazie e grazie a tutti quelli che hanno calcato le scene con noi, a chi ci ha diretto, a chi ci ha aiutato, a quelli che son rimasti indefessi al nostro fianco e a quelli che hanno preso altre gloriose strade. Ma soprattutto grazie al fedelissimo pubblico che ritroveremo certamente nella nostra nuova avventura, la Bottega delle Arti.

Quasi sicuramente nella prossima missione spaziale, la NASA ci chiederà l’autorizzazione a utilizzare questa breve antologia come un esempio del livello di civiltà raggiunto dall’Uomo (magari saranno proprio Virginia e Flora a consegnarlo direttamente ai marziani, chissà). Per ora accontentiamoci di ricordare belle serate teatrali e tante soddisfazioni. Buona visione!

Montaggio video: Stefano Modenese

Annunciazione! Annunciazione!

Cari amici,

facendo un po’ di storia, il 25 marzo 1991 un gruppo di sprovveduti comprendente donne e uomini di varia umanità si riunì di fronte a notaio per deporre il glorioso statuto dell’ancor più gloriosa associazione OBERON, ARCHITETTURA DI UNA PRIMAVERA. Il nome stesso denunciava una certa pretesa di sboccio, fioritura e divulgazione architettate dell’attività teatrale, e così fu, in effetti. Gli entusiasti fondatori, esortati dal paziente notaio, dovettero decidere una data di presunta “scadenza” dell’associazione. Premesso che aborrivano l’idea stessa di dover concludere qualcosa che manco avevano iniziato, tra lazzi e imbarazzi optarono per una data che ai loro occhi appariva lontanissima e quasi strampalata, ovvero il 31 dicembre 2020. Inutile dire che dopo aver buttato lì quella che consideravano un’esagerazione bella e buona, i Nostri si recarono gioviali a festeggiare con abbondanti libagioni innaffiate da vinello sincero della zona.

Il resto della storia, a molti dei nostri lettori e seguaci, è in gran parte noto. Citare tutta la cronologia degli spettacoli adesso come adesso farebbe crollare l’indice di lettura di questo post, per cui ci asteniamo. Promettiamo invece di aggiornare ben presto la sezione di questo blog intitolata “Repertorio” e chi vorrà ricordare i bei vecchi tempi di “Rumori fuori scena” o “Chi ruba un piede è fortunato in amore“, oppure “Il mistero dell’assassino misterioso” o “Tre vite in affitto“, troverà qualche foto e spezzone video. Sappiamo che a molti di voi sono cari i nostri interventi alle serate di Cabaret al Palamazzalovo, per cui cercheremo di proporre ulteriore materiale, oppure suggeriamo di consultare la sezione Galleria video.

Come avrete certamente notato, il 31 dicembre 2020 è giunto a noi. Mai data fu maggiormente bramata dalle genti di ogni dove, visti i noti fatti dell’impegnativo anno 2020 che l’umanità sta cercando di lasciarsi alle spalle. E come reagiscono dunque gli increduli ex-giovani al constatare che la loro associazione, sulla carta, sarebbe da rottamare? Forti di solida esperienza esclamano in coro: “Ma neanche per sogno!” (e altre esclamazioni meno nobili che non vale la pena di riportare, per non abbattere il presunto livello culturale di questo post).

Per combattere i tempi sconcertanti, i Nostri, riuniti in Gran Consiglio, hanno optato per cavalcare la tigre e, quali fieri camaleonti del nuovo secolo hanno rinnovato il loro patto. Nasce così OBERON, BOTTEGA DELLE ARTI, logica conseguenza dell’indimenticabile ARCHITETTURA. Sprezzanti del vello ingrigito e del significativo numero di primavere, i Nostri si ripromettono di portare avanti i medesimi scopi, ovvero la divulgazione delle arti teatrali, spaziando tra le sue varie forme.

Speriamo che i nostri fans non se ne abbiano a male, ma anche il nostro logo si sta adattando ai tempi moderni. In questo momento è sotto i ferri del chirurgo estetico e non appena le bende verranno rimosse, provvederemo alla presentazione ufficiale.

In successive comunicazioni faremo anche in modo di presentare gli attuali componenti dell’Associazione, cercheremo magari di realizzare delle interviste in cui parleremo di progetti e ci diletteremo pensando alle serate in allegria che certamente torneranno.

Come si usa nelle occasioni solenni e invasi da una certa allegria puerile, esclamiamo dunque:

Viva OBERON e i suoi trent’anni di risate!

A prestissimo dunque per la presentazione di tutte le altre novità!

Testi: Nadia Zamboni Battiston

Foto di copertinaCurioso Photographyon Unsplash